Si è riunito l’esecutivo nazionale Cobas del Commercio per analizzare la situazione del settore dopo i rinnovi contrattuali completamente insoddisfacenti, con una particolare attenzione alla ristrutturazione annunciata da Unicoop Tirreno, che desta molte preoccupazioni.
Non si conoscono le sorti dei singoli negozi, probabilmente resteranno aperti, ma temiamo non sarà solo l’insegna a cambiare, cambieranno contratti, diritti e tutele.
Fino ad oggi, tutte le ristrutturazioni effettuate non hanno portato alcun beneficio, hanno significato solo l’abbandono di interi territori e dei lavoratori con essi.
Non possiamo dimenticare le parole rassicuranti dei dirigenti del mondo cooperativo, che avevano descritto le chiusure della Campania e del sud del Lazio come migliorative per i lavoratori, che invece oggi si ritrovano con una nuova ristrutturazione dagli esiti incerti.
Dove sono oggi quei dirigenti e quali spiegazioni forniscono?
Quali sono i piani strategici che hanno portato all’annessione di discount che vendono prodotti a marchio ad un prezzo minore rispetto ai negozi Coop e spesso sono a poche centinaia di metri di distanza?
Sembra quasi, che si cerchi di far passare alcuni lavoratori per pigri, con una produttività bassa, per avere mani libere di chiudere o cedere negozi.
Riteniamo inveritiere tutte le rassicurazioni di entrare a far parte di cooperative migliori, qualsiasi possibile annessione avverrà tramite terze società, chiudibili in qualsiasi momento, svincolando la cooperativa da qualsiasi onere.
La chiusura di un negozio non significa mai il salvataggio di un altro, anzi apre la strada alla chiusura di tutti.
Nessun territorio deve essere toccato.
L’esecutivo da mandato completo al coordinamento dei lavoratori Unicoop Tirreno di agire su tutti piani, sindacale, di lotta e legale, per tutelare i lavoratori