Cobas ottiene quanto previsto dalla normativa sulla sorveglianza sanitaria, le visite periodiche con il medico aziendale, devono essere retribuite come orario di lavoro

La Cooperativa ha programmato per i propri dipendenti le visite mediche periodiche fuori dall’ orario di lavoro e a più di 50 km di distanza, spesso in località inaccessibili con i mezzi pubblici. Cobas ha più volte ribadito all’azienda come le visite mediche siano a tutti gli effetti orario di lavoro e come tale debbano essere retribuite, compreso il tempo e le spese necessari per raggiungere fisicamente il luogo dove si effettua la visita. Abbiamo chiesto al Direttore del personale come intendeva procedere, ci è stata chiesta una settimana di tempo prima di risponderci. Nessuna risposta è stata fornita, ne tantomeno sono stati inseriti in busta paga i dovuti rimborsi. Abbiamo scritto al Ministero del Lavoro e della Salute e all’Inail, chiedendo:

-lo svolgimento della sorveglianza sanitaria in orario di lavoro, cioè quando il lavoratore è già presente in azienda,

-in caso di oggettivi motivi organizzativi per cui non sia possibile programmare tale attività nel normale orario di lavoro, il tempo per lo svolgimento deve essere considerato, a tutti gli effetti, come STRAORDINARIO e come tale retribuito. Allo stesso modo deve essere retribuito lo spostamento casa-lavoro,

-la Commissione interpelli del Ministero del Lavoro ha ribadito, in proposito, come “i costi relativi agli accertamenti sanitari non possano comportare oneri economici per il lavoratore e il tempo impiegato per sottoporsi alla sorveglianza sanitaria, compreso lo spostamento, deve essere considerato orario di lavoro.

La risposta non si è fatta attendere, Coop ha contattato tutti i punti vendita e sta emanando direttive che danno  completamente ragione ai Cobas, rivolgetevi ai nostri delegati se state vivendo la stessa situazione .  

Cobas Commercio

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