Come gruppo Cobas Commercio, abbiamo intrapreso un percorso di dialogo e confronto nei negozi di Coop Centro Italia e Superconti, incontrando decine di lavoratori coinvolti nel processo di fusione con Unicoop Tirreno. Il nostro obiettivo è stato, fin dall’inizio, quello di creare legami concreti tra i lavoratori, andando oltre le appartenenze sindacali e mettendo al centro la tutela collettiva.
In tutti i punti vendita visitati, abbiamo trovato colleghe e colleghi disponibili, interessati, e spesso sollevati dalla possibilità di confrontarsi apertamente su un cambiamento tanto importante quanto incerto. Sono emerse da una parte preoccupazioni legittime per il futuro, dall’altra anche speranze e aspettative per una prospettiva migliore all’interno del mondo cooperativo.
Ad oggi, la fusione non ha ancora una data certa. Le incognite restano molte: dall’organizzazione del lavoro alle condizioni contrattuali, fino al futuro assetto aziendale. Per questo, abbiamo sempre ribadito con forza la necessità di unire i lavoratori, indipendentemente dalla sigla sindacale di appartenenza, per far sentire una voce forte e unita, capace di incidere sulle scelte che verranno.
Purtroppo, abbiamo registrato anche qualche atteggiamento di chiusura da parte di una piccola parte di altre Rappresentanze sindacali, più concentrata a difendere rendite di posizione che a costruire un percorso comune di tutela reale e condivisa. Riteniamo che questa non sia la strada giusta: le sfide che ci attendono richiedono coesione, ascolto e spirito unitario.
Come Cobas Commercio continueremo a essere nei luoghi di lavoro, al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori, convinti che solo attraverso l’unità e il confronto sincero si possano affrontare i cambiamenti con forza e dignità